In questo articolo, delineo gli aspetti principali della consulenza naturopatica e spiego cos’è e come si svolge.

La consulenza naturopatica applica una metodologia che considera l’individuo nella sua totalità, integrando aspetti fisici, emotivi, mentali e spirituali. Può essere inteso come un viaggio progressivo di consapevolezza e crescita, che si esplica nelle attività di:

  • accoglienza e ascolto
  • raccolta delle informazioni
  • monitoraggio e follow-up
  • educazione e autogestione.

La prima fase mira a creare un legame di fiducia, seguita da un’approfondita raccolta di informazioni della storia personale e stile di vita. Successivamente, grazie ai dati raccolti, si valuta e adegua il trattamento, e con l’ultima fase, si equipaggia il ricevente degli strumenti per gestire il proprio benessere. Chiamiamo la persona che si presenta nello studio di una naturopata “ricevente” cioè colui/colei che riceve ascolto, attenzioni e accudimento. Ogni persona è differente, dotata di una voce meravigliosa e potente, capace di raccontare il vissuto emozionale, sintetizzando la propria storia clinica e le abitudini quotidiane.

La naturopata organizza un ambiente adeguato con l’obiettivo di incoraggiare la persona e suscitare sensazioni di sicurezza, comfort e relax.

Le pratiche messe in atto dalla naturopata sono studiate per offrire un’esperienza sensoriale capace di attivare i 5 sensi, quali:

  1. vista, di un ambiente ordinato e pulito
  2. udito, accompagnati da una musica rilassante in sottofondo
  3. tatto, adagiati su un comodo supporto curato nei dettagli
  4. olfatto, immersi in un’atmosfera arricchita da aromi e olii naturali
  5. gusto, sorseggiando tisane o infusi naturali a completamento dell’esperienza di benessere.

La figura della naturopata individua il cuore della propria attività nella consulenza. E allora, approfondiamo le singole fasi.

Accoglienza e ascolto

L’accoglienza e l’ascolto attivo del ricevente rappresentano il primo passo di ogni consulenza naturopatica, utili a costruire un solido rapporto di fiducia e comprensione.

Durante l’accoglienza, la naturopata dedica tempo per conoscere e comprendere esigenze, preoccupazioni e aspettative. L’ascolto attivo consente di raccogliere informazioni preziose per la formulazione di un piano di trattamento ad hoc.

In questo contesto, gli elementi chiave sono l’empatia e la capacità di stabilire una comunicazione efficace. La naturopata deve essere in grado di comprendere i disequilibri fisici e gli aspetti emotivi che possono influenzare il benessere del ricevente.

Di seguito un dettaglio che consente di comprendere appieno la potenzialità di questo approccio umanistico e personalizzato, che distingue la consulenza olistica dalla medicina convenzionale.

Con l’intervista di primo contatto, imposto la conoscenza del mio ricevente:

  • registro i dati che mi fornisce
  • prendo in carico l’ascolto dovuto
  • indirizzo dolcemente le informazioni, senza tralasciare quelle che ci permettono di applicare, in serenità, le strategie
  • esploro la sua storia, compresa quella clinica
  • indago con delicatezza quali patologie ricompaiono in famiglia, e se esiste una presa in carico da parte di un medico o di un professionista del benessere
  • domando se assume farmaci, per evitare interferenze
  • lascio la parola al ricevente, senza depistare, ascoltando il suo racconto libero.

Ascoltare lo stato dell’anima, abbracciando frustrazioni e gioie, affina l’intuizione, l’empatia e attiva una profonda comprensione di se stessi. Tutte variabili utili alla costruzione di un quadro olistico che definisca strategie incrociare, priorità e tempi.

Il passo successivo è l’osservazione del ricevente, cioè quella che lo psicologo Paul Watzlawick chiama la punteggiatura delle sequenze degli eventi, che definisce la relazione tra due persone.

Parlo dell’osservazione del modo in cui il ricevente arriva in studio, la comunicazione verbale e non verbale e la prossemica, cioè la zona di spazio personale. E anche la luce nei suoi occhi, l’incarnato, la qualità dei capelli, il modo di risposta alle domande poste e le informazioni importanti che fornirà sul proprio vissuto, storico e quotidiano, e, infine, il suo libero racconto. Questo è il cuore dell’attività olistica.

Intervista di primo contatto

La fase di primo contatto assume un ruolo cruciale nel processo di consulenza naturopatica. La naturopata dedica tempo alla raccolta minuziosa di informazioni sulla storia clinica del ricevente. L’ indagine non si limita ai soli disturbi passati e presenti. Abbraccia un’ampia gamma di elementi, quali abitudini di vita, alimentazione, livelli di stress e altri fattori significativi per la salute.

La peculiarità dell’intervista di primo contatto risiede nel suo approccio globale, che mira a una comprensione approfondita dell’individuo, tenendo conto anche di quei fattori ambientali e sociali che possono influenzare il benessere.

Durante questa fase, si pone particolare enfasi sulle interazioni tra le diverse aree della vita del ricevente: nello specifico, come ambiente lavorativo, relazioni personali, hobby, interessi e routine quotidiana si intrecciano e influenzano la salute fisica e mentale. Questo esame consente di identificare le possibili cause di disarmonia e squilibrio e di elaborare un piano di trattamento personalizzato, che non si limita alla cura dei sintomi, ma si estende alla promozione di un benessere complessivo.

L’obiettivo è il raggiungimento di un equilibrio armonioso tra corpo, mente e spirito.

Attraverso l’attività consulenziale la naturopata è in grado di guidare il ricevente in un percorso di autoscoperta e consapevolezza, ponendo le basi per un processo di guarigione e crescita personale. In questo modo, la naturopatia si distingue come pratica che previene, educa e ispira verso uno stile di vita più salutare e consapevole.

É  importante chiarire che l’attività della naturopata non si concentra sui sintomi fisici perché non possiede alcuna competenza per ricollegarli al corretto funzionamento di organi e apparati.

La naturopata studia le medicine tradizionali costituzionali e le tipologie umane nel loro equilibrio o nella loro disarmonia o squilibrio, in difetto o in eccesso.

Le medicine tradizionali usate principalmente sono quella Ayurvedica e Cinese, che possono essere integrate e incrociate ad altri sistemi come le costituzioni mediterranee e tutti sistemi che permettono di lavorare sui dati del reale.

Monitoraggio e follow-up

La naturopata procede con le fasi di monitoraggio e follow-up per valutare l’efficacia del trattamento formulato e apportare eventuali modifiche.

L’attività prevede la valutazione di parametri specifici, quali:

  • progressi ottenuti
  • sfide o ostacoli che emergono lungo il percorso
  • cambiamenti nelle condizioni del ricevente, per cui può essere richiesto un adeguamento del piano di trattamento.

In tal modo, è garantito un allineamento costante del percorso con le esigenze attuali e in evoluzione del ricevente. La naturopata, in questa fase, assume il ruolo di facilitatore e guida, fornendo supporto, motivazione e incoraggiamento, elementi cruciali per la ricerca del proprio benessere personale.

Una consulenza naturopatica deve essere strutturata e concreta. Tra gli strumenti usati dalla naturopata vi è la scheda – taccuino, utile a:

  • registrare, in modo completo e accurato, le informazioni raccolte
  • fornire una visione chiara e dettagliata dell’identità, vitalità e corretta alimentazione del ricevente.

Questo kit cartaceo facilita il lavoro perché restituisce una mappatura accurata e personalizzata del percorso di benessere della persona.

Educazione e autogestione

Con le azioni di educazione e autogestione, si forniscono al ricevente gli strumenti e le conoscenze necessarie per gestire autonomamente il proprio stato di benessere. Questo processo educativo abbraccia diversi aspetti chiave della salute olistica.

Uno dei principali focus è l’istruzione su pratiche di vita salutari. Il ricevente viene guidato al mantenimento di uno stile di vita equilibrato, che include alimentazione, attività fisica, adeguato riposo e buone abitudini quotidiane. L’importanza di una dieta equilibrata e personalizzata viene enfatizzata, fornendo consigli su come scegliere gli alimenti in base alle proprie esigenze fisiche, ai bisogni energetici e alle preferenze personali.

Inoltre, la naturopata insegna al ricevente tecniche di rilassamento per affrontare lo stress quotidiano in modo efficace, come:

  • meditazione
  • yoga
  • autotrattamento energetico
  • respirazione profonda
  • pratiche di mindfulness
  • automassaggio, nello specifico plantare, facciale e auricolare.

L’obiettivo è fornire alla persona gli strumenti per riconoscere e gestire lo stress, impedendo che possa influenzare negativamente la salute.

L’obiettivo finale di questa fase è rendere il ricevente attore attivo nella propria salute, imparando a riconoscere i segnali del proprio corpo e a rispondere adeguatamente alle sue esigenze. In tal modo, l’educazione e l’autogestione si rivelano strumenti potenti per promuovere il benessere fisico, emotivo e mentale, portando a una qualità di vita migliorata.

Vi lascio con un’importante riflessione di Roberta Cucciari, tratta da “Appunti di Naturopatia applicata, 2019”:

È fondamentale insegnare all’individuo sano, possibilmente partendo dall’infanzia, le norme quotidiane per sincronizzare la respirazione, l’alimentazione e le reazioni psichiche con il ritmo universale. L’insegnamento, l’educazione e la rieducazione della persona sana sono riconosciute come la più sicura lotta contro la malattia, e costituiscono la base solida della nostra professione.

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